La chiesa di San Giuliano a Selargius
la chiesa di San Giuliano è una pregevole testimonianza dell'architettura romanica e si fa notare per il portico del Seicento che fa il verso alle case tipiche campidanesi, per l'acquasantiera marmorea del 1664 e per essere teatro del suggestivo rito del Matrimonio selargino
Posta nel centro cittadino di Selargius, la chiesa di San
Giuliano è fra i più piccoli edifici religiosi romanici della Sardegna, sorta a cavallo fra il XII e il XIII
secolo e dedicata da sempre a San Giuliano Ospitaliere patrono dei viandanti,
come dimostrano gli affreschi interni. È tutt’oggi dibattuto se sia stata o
meno la parrocchiale della città fino al Cinquecento: la tradizione popolare
vorrebbe di sì ma, nei registri ecclesiali, figura che nel 1350 le decime si
versavano a Santa Maria.
A dispetto delle sue dimensioni, la chiesa si fa notare per
l’aspetto minimale ed elegante, la facciata di grossi conci di pietra, il campanile a vela e il portico Seicentesco sorretto da tre
arcate che si rifà alle case campidanesi. La struttura interna si compone di
tre navate dalla copertura lignea, divise da archi poggianti su colonne
calcaree, i cui capitelli sono stati riciclati e risalgono al periodo dell’Impero
Romano. Completano il quadro il portone architravato e l’abside provvisto di monofora.
Non meno interessante è l’interno, con il crocefisso in legno del Cinquecento, l’acquasantiera marmorea del 1664 recante una frase in catalano, il dipinto della Vergine con Bambino che consegna il rosario a San Giuliano e San Domenico risalente al 1785 e le tombe medievali inserite nella pavimentazione e oggi visibili in quanto coperte da lastre di vetro. Oggi custodita dalla Confraternita della Vergine del Rosario, la chiesa si fa notare anche per essere teatro del suggestivo Matrimonio selargino, rito molto sentito dalla cittadinanza.