Storia

Selargius: dal periodo nuragico in poi

I numerosi reperti ritrovati a Selargius del periodo pre e nuragico non hanno trovato molto seguito nelle epoche successive. Probabilmente essendo distante dal mare rispetto dalle altre cittadine costiere non ha risentito dell’apporto delle popolazioni fenicie. Per quanto riguarda quelle puniche e successive romane invece si ritrovano alcuni resti nelle località di Santa Rosa e nel sito di Staini. Non sono tracce indelebili come in altre aree del Campidano e testimonianza che le popolazioni selargine hanno potuto beneficiare di una lontananza dal mare che ha scongiurato invasioni e saccheggi. Una presenza significativa dell’impero romano è riscontrabile nella chiesa di San Lussorio ed in alcuni capitelli e colonne di quella di San Giuliano. Un sarcofago quello presente nella prima chiesa citata dove probabilmente accolse le spoglie del compatrono di Selargius. C’è inoltre da sottolineare come il centro campidanese abbia rappresentato un punto di raccolta di frumento e sale strategico per l’approvvigionamento dell’impero romano.

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