Lingua, costumi e tradizioni

Il santuario di San Lussorio

Nel calendario delle manifestazioni più attese di Selargius non c'è solo il Matrimonio selargino. Una delle più sentite è la festa dedicata al patrono san Lussorio, a cui è intitolata una bellissima chiesa romanica.

Un culto antichissimo
La storia racconta che la zona dove ora sorge il santuario di San Lussorio fosse già meta di fedeli fin dal IV secolo dopo Cristo. Qui sarebbe infatti avvenuto il martirio del giovane, nato a Cagliari intorno al 270 d.C. da una ricca famiglia, ma poi convertito al cristianesimo nonostante l'educazione pagana e una carriera militare ben avviata. La condanna a morte per il suo credo religioso gli arrivò dopo essere sfuggito ad un primo martirio, che lo aveva convinto a predicare il vangelo con ancora più passione in giro per la Sardegna, come attestano oggi le innumerevoli chiese dell'isola che portano il suo nome. La prima menzione del santuario di Selargius risale al 1365 mentre in una bolla pontificia del 26 marzo 1619 papa Paolo V concedeva l’indulgenza plenaria a chi lo visitava il 21 agosto, festa del santo.

Un gioiello del Romanico
Il restauro iniziato alla fine degli anni Ottanta, dopo lunghi decenni di abbandono, ha restituito a Selargius uno dei suoi edifici di maggior valore, conosciuto in passato come 'Sa cresia de is santus', in onore forse dei tre martiri Lussorio, Cesello e Camerino, o dei tanti martiri cristiani uccisi nei suoi pressi. Originariamente suddiviso in tre o forse due navate, il santuario conserva un sarcofago di pietra di epoca tardo antica dedicato a San Lussorio, prima utilizzato come altare, due lastre tombali marmoree della seconda metà dell’Ottocento, tre statue raffiguranti i santi Lussorio, Cesello e Camerino, una pala ad olio e una via Crucis realizzate dal pittore e ceramista selargino Claudio Pulli
Piccola chiccha: sugli stipiti della porta a sinistra si possono vedere alcuni 'segni' particolari: sono le orme lasciate dai pellegrini.

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