Storia

Selargius durante l'età moderna

Nell'età moderna, Selargius ha fatto parte dei feudi dei marchesi di Quirra, che eressero l'austero carcere di San Pancrazio.

La storia della Sardegna, nel tardo Medioevo, fu caratterizzata da una interminabile serie di guerre fra gli aragonesie il Giudicato di Arborea. Selargius ne fu coinvolta in quanto cittadina strategica a difesa di Carali, l’odierna Cagliari. Nel 1366 Mariano IV d’Arborea realizzò un campo fortificato, che gli aragonesi chiamavano "bastida”, al fine di impedire i rifornimenti verso il capoluogo. I resti di tale opera sono ancora visibile in un alcune case di Via Rosselli e di Via San Niccolò.

 

Con la vittoria definitiva degli Aragonesi e l’instaurazione del feudalesimo, Selargius e ampia parte della Sardegna meridionale caddero sotto il controllo dei marchesi di Quirra, passati alla storia per i severi tributi che pretendevano dalla popolazione i cui possedimenti sono attestati da documenti come quello del novembre 1504 a firma di Re Ferdinando. Nel corso del Seicento, Selargius attraversò un periodo molto duro per le frequenti carestie, pestilenze e inondazioni che flagellarono un territorio retto esclusivamente dall’agricoltura, ma la situazione migliorò con il passaggio ai Centelles.

 

Molti sono i monumenti dell’età moderna che ci sono giunti, primo fra tutti il notevole carcere di San Pancrazio, un edificio austero provvisto di muri bastionati e finestre a bocca di lupo che rendevano estremamente difficile ogni tentativo di evasione. Interessanti anche l’ottocentesca Casa del canonico Putzu e la Casa privata di Felice Putzu, stabile in mattoni di ladiri costruito nel 1775.

 

 

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