
Selargius, terra del cappero sardo
A pochi chilometri da Cagliari, la città si distingue per una tradizione unica legata alla pianta che cresce tra rocce e muri
Selargius, capitale del cappero sardo, porta avanti una tradizione che si intreccia con la storia e la gastronomia dell'isola. Conosciuto per il suo sapore intenso, il cappero ha trovato qui un habitat ideale, diventando protagonista della cucina locale e simbolo della cultura agricola del cagliaritano.
Una pianta resistente e versatile
Il cappero, noto in sardo come "is tapparas", si adatta perfettamente al clima e al terreno sassoso della zona. La sua capacità di crescere in luoghi difficili, come le fessure dei muri e le pareti rocciose, lo rende un elemento caratteristico del paesaggio locale. Già nell'antichità, questa pianta era apprezzata dalle civiltà greco-latine per le sue qualità culinarie e medicinali. Tuttavia, fu solo grazie agli Arabi, a partire dal XVI secolo, che la sua coltivazione su larga scala si diffuse in tutta l'area mediterranea. Il termine "cappero" deriva infatti dall'arabo "kabar", testimoniando le sue radici storiche.
Selargius e il commercio del cappero
L'importanza di Selargius come centro di produzione dei capperi risale all'Ottocento, quando una famiglia di origine genovese introdusse questa coltivazione nella zona. Le donne del paese, grazie a "is crobis", ceste trasportate con equilibrio sulla testa, si occupavano di portare i capperi raccolti nelle campagne ai mercati di Cagliari, dove venivano venduti come prodotto di alta qualità. La tradizione si inseriva in un contesto agricolo già prospero, con viti e mandorli che affiancavano le coltivazioni di capperi nei terreni selargini.
Un ingrediente fondamentale nella cucina sarda
I capperi sardi sono famosi per il loro gusto unico e vengono utilizzati in molte ricette tradizionali. I boccioli, raccolti prima della fioritura, vengono essiccati al sole e conservati sotto sale, olio o aceto, tecniche che garantiscono una lunga durata e mantengono intatto il loro sapore deciso. Questo prodotto non solo arricchisce numerosi piatti, ma rappresenta anche un legame con le antiche usanze gastronomiche dell'isola, rendendolo un elemento indispensabile nelle cucine locali.
Un simbolo del paesaggio cagliaritano
Oltre a Selargius, il cappero cresce rigoglioso anche nei dintorni di Cagliari. Non è raro vederlo arrampicarsi sulle rocce del quartiere Castello o insinuarsi negli spazi incolti della città. Il suo verde brillante e i suoi fiori delicati aggiungono un tocco di colore e vitalità al paesaggio urbano, testimoniando l'importanza di questa pianta per il territorio.