Lingua, costumi e tradizioni

Ad "Asce" il Kurdistan di "Bakur"

"Bakur" di Ertuğrul Mavioğlu ci condurrà fra gli impervi campi di addestramento dei guerriglieri del PKK.

L’Associazione sarda contro l’emarginazione, in collaborazione con la rete Kurdistan Sardegna, ha organizzato un cineforum al fine di sensibilizzare i cittadini sulla dura situazione del popolo curdo: quattro film, uno ogni mercoledì, che avranno luogo presso il centro culturale "Asce” sulla Statale 387, a Selargius. Il primo appuntamento c’è stato mercoledì 22 novembre con "Viaggio verso il sole” di Yesim Ustaoğlu, un’opera del 1999 sul giovane Mehemt e sui guai che ha con la polizia dopo essere stato scambiato per un curdo. Al suo amico Berzan va decisamente peggio: emorragia cerebrale e morte. Ferito dalla perdita, Mehemt decide di riportare il corpo del ragazzo nel suo paese natale.

Mercoledì 29 novembre 2017 verrà proiettato "Bakur” di Ertuğrul Mavioğlue di Çayan Demirel, un lungometraggio turco del 2015 sulle vite dei giovani guerriglieri del PKK, il partito politico curdo composto da uomini e donne che hanno imbracciato la lotta armata per ottenere l’indipendenza della propria nazione. Si tratta di un tema che in Turchia è a dir poco spinoso: non c’è da sorprendersi che sia stato censurato e che l’Istanbul Film Festival sia stato costretto a cancellarlo dal proprio programma.

"Bakur” non è un film come gli altri: è la prima volta che un regista è entrato fisicamente negli accampamenti dei guerriglieri, un’esperienza estrema perché sono situati ad altezze dove c’è scarsità di ossigeno, durante il cessate il fuoco del 2013/14. Mavioğluè giornalista fin dal 1985 ed è abituato a trattare con le persone, sebbene questo sia stato un lavoro più impegnativo degli altri.


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