L'Antico Sposalizio Selargino: Sa Coja Antiga Cerexina

La torta degli sposi, bontà dal cuore di mandorla

Le tradizioni collegate al Matrimonio selargino comprendono anche la realizzazione di una sontuosa torta, dalla complicata architettura. Dall'inconfondibile sapore di mandorle.

Gli ingredienti
La torta degli sposi - detta anche Truta a mazz'e mendula o trutta de sposus - richiede una preparazione lunga ed accurata che comincia dalla scelta degli ingredienti. Innanzitutto, servono 14 uova grandi e freschissime, 500 grammi di mandorle pelate, 500 grammi di zucchero semolato, 150 grammi di fecola di patate, due cucchiai abbondanti di liquore tipo Strega, due fialette di essenza di mandorla, la scorza grattugiata di due limoni, due fiale di aroma di vaniglia. Per la glassa che ricoprirà il tutto invece bisogna procurarsi: 300 grammi di zucchero semolato, 250 grammi di zucchero a velo, un cucchiaio di succo di limone e due di aroma di fiori d'arancio, e infine quanto basta di acqua fredda e di glassa reale per la decorazione finale.

Come si prepara
La torta si confeziona in due giorni. Il primo passo è preparare la farina di mandorle: si spellano le mandorle, dopo averle lasciate ammollo per una decina di minuti in acqua bollente (tolta dalla fiamma), e poi si mettono ad asciugare per due minuti nel forno preriscaldato a 180 gradi. Poi si riducono in polvere con un mixer e si mischiano in una ciotola con la fecola di patate. Il giorno dopo si lavorano le uova, dividendo i tuorli dagli albumi in due ciotole separate. Quindi, si montano a neve gli albumi aggiungendo qualche goccia di limone o un pizzico di sale, poi un cucchiaio di zucchero semolato e si frulla il tutto per un minuto con la frusta elettrica, si aggiungono ai tuorli il restante zucchero semolato e si frulla fino a realizzare un composto liscio e spumoso. Ma non è finita qui. Nel composto vanno aggiunti la scorza di limone, l'aroma di vaniglia e di mandorla, il liquore, continuando a frullare a bassa velocità, poi la farina di mandorle mischiata con la fecola, un cucchiaio alla volta. Quindi si devono amalgamare con una spatola gli albumi montati a neve mescolando dal basso verso l'alto con delicatezza. Il composto va versato in una tortiera grande (50 centimetri di diametro), imburrata e rivestita con carta da forno, infornato in forno preriscaldato a 170 gradi per un'ora. Occhio a non aprire lo sportello del forno nei primi 45 minuti di cottura per non buttare via il lavoro fatto! Una volta pronta, la torta va lasciata stiepidire in forno per altri 10 minuti, poi messa su un vassoio e fatta riposare almeno per 12 ore prima della glassatura. Per realizzarla si fa cuocere lo zucchero semolato in un pentolino, coperto di acqua, con l'aroma di fiori d'arancio, fino a quando non bolle.

Come capire quando è pronto? Deve filare. Intanto, senza far freddare lo sciroppo, versarlo in una ciotola riempita della metà dello zucchero a velo previsto insieme al succo di limone, mescolando con una frusta per renderlo omogeneo.
Aggiungere l'altra metà dello zucchero a velo, un po' alla volta, e se serve un po' d'acqua, per non ottenere una glassa troppo dura. Per procedere alla glassatura, meglio mettere la torta su una griglia posizionata su un contenitore che possa raccogliere quella in eccesso, versare la glassa e spalmarla con una spatola, quindi metterla subito sul vassoio di portata e farla asciugare per almeno 2 ore: trascorso questo tempo si può procedere con la decorazione con la ghiaccia reale, a mo' di ricamo.



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